Arte, cultura e tradizioni

San Sisinnio tra fede e natura nel cuore di Villacidro

Un'antica chiesa campestre, avvolta da leggende e olivastri millenari, racconta secoli di storia e devozione sarda

Immersa nella quiete suggestiva del paesaggio sardo, la chiesa campestre di San Sisinnio rappresenta uno dei più affascinanti esempi di architettura sacra rurale dell’isola, impreziosita da secoli di storia, devozione popolare e un contesto naturalistico di rara bellezza. Nonostante manchino fonti certe sulla sua origine, si ipotizza che l’edificazione risalga ai secoli XI-XII, dunque in epoca preriforma, come testimoniato da una preziosa pergamena seicentesca conservata nel reliquiario del martire Sisinnio, a cui il tempio è dedicato.

La struttura si distingue nettamente dalle consuete chiese rurali sarde, sia per le sue imponenti dimensioni, sia per elementi architettonici poco comuni, come le cappelle laterali e il loggiato esterno su tre lati, caratterizzato da un intreccio di canne sorretto da robusti pilastri in pietra. L’aspetto attuale dell’edificio risale al XVII secolo, ma nel corso del tempo ha subito diversi interventi di restauro, resi necessari anche da eventi drammatici come l’incendio del 1922, che distrusse l’altare barocco e gran parte degli arredi sacri.

L’interno della chiesa conserva ancora oggi un pulpito esagonale di rara bellezza, riccamente decorato con fregi e simboli antropomorfi, proveniente dalla parrocchiale di Santa Barbara, dove rimase fino al 1740. Il cuore spirituale del tempio è però rappresentato dall’effigie del Santo, oggetto di profonda venerazione da parte della comunità locale.

Tutt’intorno alla chiesa si estende uno dei gioielli ambientali più preziosi della Sardegna: il Parco degli olivastri millenari di Villacidro, un’area naturale di straordinaria suggestione. Alcuni esemplari raggiungono i 13 metri d’altezza e superano i 5 metri di circonferenza, creando con le loro forme contorte un paesaggio quasi mistico, intriso di leggende popolari. Secondo la tradizione, San Sisinnio vi avrebbe sconfitto le streghe che infestavano il territorio, proteggendo così il paese da oscuri pericoli.

Questa combinazione di spiritualità, storia e natura fa della chiesa di San Sisinnio un luogo simbolico e identitario, che continua a essere centro di pellegrinaggi, tradizioni religiose e memoria collettiva.

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