Storia

La storia di San Sisinnio

San Sisinnio fu un diacono cristiano martirizzato nel 185 cui si attribuisce un impegno contro cavallette e streghe. Ad agosto si tiene una festa religiosa in suo onore con una processione che scorta una reliquia dalla chiesa campestre a santa barbara

San Sisinnio è una figura religiosa molto importante per la tradizione di Villacidro, al centro di una venerazione della cittadinanza. Secondo le testimonianze pervenuteci, Sisinnio nacque nel 123 d.C. a Leni e morì nel 185, martirizzato per la fede cristiana. La sua vicenda dunque si inserisce nel quadro delle persecuzioni cui furono soggetti i cristiani prima dell’editto di Costantino nel 313. Nominato diacono, egli viene ricordato per il suo impegno contro cavallette, streghe e demoni tanto da esser definito "iscongiuradori”.

Sisinnio morì bastonato dai sicari dell’imperatore Commodo il 22 aprile del 185: secondo la tradizione il santo, dotato di una voce bellissima, affrontò il martirio cantando come un cigno. Le sue spoglie mortali vennero trovate nella chiesa di San Lussorio di Cagliari nel 1615, durante gli scavi commissionai dal vescovo Francesco d’Esquivel; oggi sono custodite nel Duomo di Cagliari con l’eccezione di una costola, conservata in un reliquario nella chiesa di Santa Barbara a Villacidro.

Al santo è dedicata una festa che ha luogo la prima domenica di agosto nell’omonima chiesa campestre. Grandi folle di pellegrini accorrono dai paesi limitrofi, soprattutto dalla vicina Serramanna, per cantare le laudi popolari "Is Gocius” e partecipare alla processione di centocinquanta cavalieri che accompagnano la reliquia dalla chiesa campestre alla parrocchia di Santa Barbara.

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