Eventi, feste e sagre

Sagra delle Ciliegie di Villacidro

Era nata nella vallata di Villascema, la "Sagra delle Ciliegie" di Villacidro; perché proprio lì aveva preso piede la coltivazione del ciliegio che l'ha caratterizzata facendola diventare bianca, in primavera, ma che poi, man mano, si tinge di rosso quando la maturazione dei frutti vanno a compimento. Una bella festa, un po' confinata nelle aziende produttrici, sino a quando la Pro Loco di Villacidro non decise di trasferirla nel Parco Dessì, in Via della Repubblica, insomma, nel centro, eppure sotto le palme, tra gli stand e le cucine.

E la sagra, bella comunque, si è trasformata in "Fiera Mercato dei Prodotti Agroalimentari ed Artigianali", una bella differenza, come si intuisce. Il successo dell'idea di spostarsi in centro, messa in campo nove anni fa, è stato immediato, coi tavoli contenenti cesti di ciliegie per tutti i gusti, come la "Barraccocca", verrebbe da dire, originaria, del Monte Linas, così come la "Primaritza" o la più internazionale "Bigarreau", con "pedigree" francese, dalla quale discende uno squisito cherry.

Due giorni intensi, quelli che negli ultimi giorni di maggio (a cavallo dell'ultima domenica di maggio o la prima di giugno, ndr), sono a ricordare che le eccellenze della Sardegna si spingono anche alle ciliegie di qualità, due giorni nei quali si sente la necessità di festeggiare Sant'Isidoro, uno dei santi che ha steso la sua benevolenza sulla città, con una solenne processione, alle quale tradizionalmente partecipano le "traccas", i cavalieri, i gruppi folkloristici, il "Giogo dei buoi", con un "paio" ben infiorettato che trascinano un carro della tradizione. E poi la Banda musicale cittadina, intitolata a Santa Cecilia.

La "Sagra delle Ciliegie" di Villacidro interpreta in sostanza un momento di grande vitalità della comunità, ma fa vedere lo sforzo della Pro Loco e di tutte le forze vive, che sono riuscite a trasformare una manifestazione che viene da molto lontano, in un momento di prospettiva, mantenendo le grandi tradizioni che la terra di Sardegna dispensa in tantissime occasioni. Molti i giovani che sono la "spina dorsale" della festa, dove si salutano sì, le ciliegie, ma anche l'imminente arrivo dell'estate, della bella stagione, quando tutto pare meno complicato. Tanti giovani che si impegnano duramente ma che il giorno della chiusura non mancano di dire "Attrus'annusu".

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.